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Facile giocare, basta il pensiero

16 Marzo 2007

Facile giocare, basta il pensiero

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Dopo il telecomando intuitivo di Wii, a Natale toccherà ai giochi senza telecomando, che si giocano con la sola forza della mente?

Sono passati quasi sei mesi dall’ultima volta che ho parlato di telepatia da queste pagine. Ancora una volta il passo della tecnologia mi ha colto di sorpresa e se nel mio precedente articolo parlavo con certa cautela di futuri sviluppi, adesso scopro che prodotti informatico-telepatici sono in realtà molti più prossimi al mercato di quanto non pensassi. La notizia del giorno (chiedo scusa ai telepati naturali, cui non c’è ovviamente bisogno che la racconti) è la possibile prossima release sul mercato dei primi giochi che si giocano senza mani, senza piedi e senza telecomando, perchè si gioca unicamente con la forza del nostro pensiero.

Forse già sotto Natale (permettetemi di non specificare di quale anno) vedremo quindi arrivare la prima generazione di giochi predisposti per funzionare ricevendo i comandi direttamente dal nostro cervello, senza l’intermediario del nostro corpo. Che, detta così, suona veramente impressionante. In realtà non si tratta che della ingegnierizzazione su vasta scala di tecnologie ormai molto mature – alla base ad esempio del comune elettroencefalogramma.

La grande differenza è che per giocare non solo non sarà necessario rasarsi il cranio e applicarsi una rete di elettrodi in testa, ma sarà sufficiente un solo sensore (almeno per ora), che prodotto su larga scala avrà costi decisamente ragionevoli. Secondo NeuroSky, azienda pioniera in questo settore, numerose sono già le imprese del mondo dei videogiochi che stanno sviluppando applicazioni di questa tecnologia che misura i cambiamenti nelle onde cerebrali (in forma, ovviamente, molto rozza) permettendo di trasformare poi queste variazioni in comandi, input, macro di gioco.

Le demo viste allo stand di NeuroSky presso la Game Developers Conference in San Francisco sono state, a detta dei partecipanti, abbastanza impressionanti, seppur semplici nella loro giocabilità e limitate. La cosa più scenografica pare sia stata il figurante vestito da Darth Vader che ha acceso e spento a distanza una spada giocattolo.

Più impressionante forse la tecnologia alla base di questa start-up californiana che conta con il supporto di esperti in neuroscienze dell’università di Mosca e di algoritmi di interpretazione delle onde cerebrali sviluppate in Russia (è qui obbligatorio, scontato ed inevitabile fare per l’autore un qualche tipo di commento sensazionalista che tiri in ballo gli esperimenti di controllo della mente segretamente sviluppati nell’antica Unione Sovietica…)

È ovviamente nelle speranze di tutti (in primis degli azionisti di NeuroSky) che la tecnologia posa presto permettere azioni più complesse e giochi più avvincenti del semplice accendere o spegnere una lampadina. In questo senso non mi stupirei di vedere in prima fila nello sviluppo della tecnologia gli scienziati dell’Università della Florida che già più di due anni fa avevano insegnato ad un mucchietto di neuroni di topo coltivati in vitro a far volare – in contatto diretto neurone-macchina – un militarissimo aereo F-15… o meglio un simulatore di volo che lo rappresentava.

Dall’applicazione militare all’applicazione videoludica (come dimostra il fortunato videogioco America’s Army sviluppato proprio dall’esercito americano) il passo è breve e la convergenza tra industria bellica ed entertainment sempre più stretta (basta guardare le audience televisive che fanno le guerre moderne).

Se quindi potremo giocare senza mani, le conseguenze sono difficilissime da prevedere. Quello che appare certo è che sarà necessario ai videogamer tutto un nuovo tipo di allenamento, non solo per eccellere ma forse anche solo per iniziare a giocare. Allo stato attuale delle cose è infatti necessario un certo grado di controllo della propria mente per essere in grado di comunicare chiaramente col dispositivo di gioco e sopratutto di essere in grado di porsi in uno stato di calma mentale prima di iniziare. Possiamo quindi aspettarci un prospettiva un boom dei centri di meditazione, tra i pochi esperti in grado di mettere a disposizione facili tecniche in grado di portare in tempi ragionevolmente brevi ad un migliore controllo e pacificazione della propria mente e dei propri pensieri.

Con la differenza che invece di condurci a stadi di coscienza più evoluti o all’illuminazione in senso buddista del termine, ben che vada ci porteranno all’illuminazione di una spada di plastica da 10,88 dollari.

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