Altnet, fornitore di contenuti a pagamento tramite reti peer-to-peer e partner di Kazaa, ha deciso di chiedere il pagamento per l’utilizzo di alcuni dei suoi brevetti, e ha inviato la richiesta a reti popolari come BearShare, LimeWire o Shareaza. Lasciando così intravedere l’insorgere di una lunga battaglia legale.
La tecnologia in causa è denominata “hashing” e consiste nell’aggiungere a ogni file un hash, o identificatore unico. In questo modo, l’utente potrà risalire al file molto più rapidamente in una rete peer-to-peer. Questo processo è stato descritto in due brevetti (5.978.791 e 6.415.580), depositati alla fine degli anni ’90 da Ron Lachman e David Farber, e poi acquisiti da Altnet.
Molto discussa da numerosi esperti del peer-to-peer, la validità dei due brevetti non è mai stata provata dinanzi a un tribunale. Il mondo del P2P, poi, ha da tempo accantonato ogni propensione all’accordo. Nel settembre 2003, infatti, molti esponenti del settore come BearShare, Blubster, eDonkey2000, Grokster, Morpheus, avevano formato la P2P United, un gruppo destinato a fare fronte comune alle eventuali battaglie legali future.