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Finisce il sogno della Silicon Valley: tutti a casa

18 Maggio 2001

Finisce il sogno della Silicon Valley: tutti a casa

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Svaniscono i sogni dei giovani attori delle “dotcom”, spesso arrivati da ogni parte degli Stati Uniti nella Silicon Valley, cullando speranze di successo. “Ero sicuro che sarei finito in una …

Svaniscono i sogni dei giovani attori delle “dotcom”, spesso arrivati da ogni parte degli Stati Uniti nella Silicon Valley, cullando speranze di successo.

“Ero sicuro che sarei finito in una grande casa in riva all’oceano in pensione prima dei 40 anni – racconta sconsolato James Fisker, 26 anni e realizzatore indipendente di siti Web – Adesso, mi sono rassegnato e passerò ad altre attività”.

È un esempio di quello che sta succedendo in questo angolo di California, dove c’era stata una nuova “corsa all’oro” come quella epica raccontata da Chaplin.
Una storia che sembra finire male, questa volta.

James Fisker sta formando un’associazione chiamata B-to-C, ovverosia Back to Cleveland (ritorno a Cleveland), un servizio per aiutare gli impiegati delle neonate società dell’ovest a ritornare all’est, lì da dove sono partiti con sogni di gloria e di soldi.

Il numero dei licenziamenti annunciati dalle società Internet arriva a più di 50 mila dall’inizio dell’anno, secondo stime di società di studi.

E là, dove brillavano targhe di ottone o acciaio con mirabolanti nomi di dotcom, adesso sono appesi cartelli con la scritta “affittasi”, numerosi come fiori di primavera.

Dunque si torna a casa.

E l’esodo è biblico. La France Presse in una nota di agenzia, prende ad esempio i dati della U-Haul, la più importante impresa di noleggio furgoni degli Stati Uniti che dicono siano più i furgoncini che escono da San Francisco e dalla zona della Silicon Valley, di quelli che entrano. Dieci anni fa era esattamente l’opposto.

Le agenzie di locazioni immobiliari, poi, piangono lacrime amare. Dopo anni di boom, vedono il numero delle domande di affitto crollare e salire gli annunci di camere libere.

Chiudiamo con le dure parole di Maxwell Shapiro, direttore generale di PeopleConnect, specializzata nel reclutamento di quadri specializzati in hi-tech in California: “Ho detto a molti miei clienti che dovevano smettere di pensare che la Silicon valley è il solo posto dove lavorare”.

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