Un nuovo “soldato” si aggira nella Rete e miete, silenzioso, le sue vittime tra i suoi nemici: tutti siti militari e governativi. Questo cavaliere, ha un nome che ricorda Re Artù e la Tavola Rotonda: Pentaguard.
Le sue ultime vittime le ha inanellate il 20 gennaio. Ventisei siti tra militari e governativi di tre paesi (Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia) sono stati “soppressi” per un quarto d’ora.
Alcune sue tracce sono state scoperte dal sito attrition.org, che recensisce tutti gli attacchi a carattere informatico.
Pentaguard, in realtà, è un gruppo di hacker e non un “lupo solitario”.
L’attacco compiuto dal gruppo non è dei più importanti mai registrati, ma ha una particolarità: l’intrusione in tre paesi diversi, nello stesso momento.
Come ogni cavaliere senza macchia e, soprattutto, senza paura ha lasciato un segno, una frase che lascia capire le intenzioni: “Questi siti sono inutili, perché non hanno alcun contenuto di tipo musicale o pornografico e non si può neanche comprare alcolici”.
Musica, porno e whisky sono più utili dei militari, dunque.
Anche Robin Hood, forse oggi, la penserebbe così.