Siamo tutti d’accordo, vero? Il profumo del cuoio, la voluttà dello sfiorare una carta ben fatta, l’eleganza della tipografia, la manualità dello sfogliare, il calore di una biblioteca confrontato a quello di un disco rigido o una memoria flash: il libro di carta possiede complessivamente un fascino che gli ebook ancora devono acquisire.
Su The Unofficial Apple Weblog, tuttavia, Erica Sadun racconta una propria esperienza di lettura “manuale” dopo molto tempo altrimenti passato sui libri elettronici e rivela che la questione potrebbe avere una angolazione diversa:
For one thing, there was no built-in light source in the book. For another, I could not tap words to define them or adjust the font size presentation to my precise mood. In fact, the entire book for all its narrative value had about as much interactive GUI appeal as, forgive me, a large pile of dead wood.
La richiesta del partner di spegnere la luce perché non riesce a dormire diventa inedita nel resoconto, invece che normalità.
E la cosa più tremenda? Quando il libro inizia a perdere di interesse, non offre suggerimenti alternativi di lettura.
Oltre a discutere di come debba cambiare il libro nell’era digitale, ci sono da guardare anche i lettori. Come sintetizza Sadun, nel momento in cui ho iniziato a leggere, mi sono resa conto che il tradizionale libro stampato non è cambiato molto negli ultimi decenni, ma come lettrice io l’ho fatto.