Il Brasile sta fornendo a tutte le scuole computer connessi a Internet. Così si realizza una promessa fatta il 17 agosto dello scorso anno dal suo presidente.
Gli obiettivi del governo sono chiari e a misura del grande “gap” tecnologico che allontana il paese dal resto dell’occidente: equipaggiare entro il 2002 tutte le scuole pubbliche della nazione, soprattutto nelle zone più arretrate, senza dimenticare le persone con deficit, per le quali la Rete rappresenta un grande passo avanti verso una possibile integrazione economica e sociale.
Fin qui, nulla di nuovo rispetto a quanto fanno altri paesi, industrializzati e non, in questo campo.
Originale, è la forma di finanziamento di questa gigantesca operazione.
Saranno, infatti, le imprese brasiliane di telecomunicazioni a contribuire, con l’1 % del loro bilancio versato in un apposito fondo di sviluppo. Questo, per ribadire che anche il settore privato ha compito di servizio pubblico.
In un paese dove pochissimi dispongono di una linea telefonica, lo sviluppo dell’accesso a Internet gratuito per i più giovani, non potrà non avere un riflesso positivo sulla riuscita economica e sociale del paese. Un gigante con i piedi di argilla, che cerca di uscire dalle secche di una crisi economica che ha abbracciato tutto il Sud America.