Le aziende che producono distribuzioni Linux sono ormai allo stremo e nei prossimi mesi molte società potrebbero chiudere definitivamente i battenti. Secondo gli analisti, nei prossimi anni potrebbero rimanere sul mercato soltanto due o tre aziende legate all’Open Source Linux, le altre sono destinate a essere assorbite. Red Hat http://www.redhat.it/ in questo periodo non può proprio lamentarsi e ha recentemente annunciato che alcune divisioni dell’azienda sono addirittura in utile. Tuttavia, nel mercato dell’Open Source è difficile realizzare grandi guadagni, quindi Red Hat ha recentemente pensato di tuffarsi nel fiorente mercato dei database professionali. Saggia mossa o flop commerciale annunciato? Vediamo cosa offre questo nuovo prodotto.
Il nuovo Red Hat Database è una soluzione per la gestione dei dati basata sul mitico PostgreSql, un database libero nato negli ambienti universitari alcuni anni fa. MySql, parente stretto di PostgreSql, ha avuto altra fortuna e attualmente è uno dei database più diffusi nella Rete. Red Hat Database non si pone in competizione con i prodotti di Oracle o Ibm, ma è stato studiato per soddisfare la crescente richiesta di soluzioni a basso costo per applicazioni e-business.
Naturalmente, Red Hat Database funziona con il sistema operativo Red Hat Linux 7.1 e contiene delle ottimizzazioni che consentono di trarre il massimo vantaggio su questa piattaforma. Il database è totalmente compatibile con i più diffusi standard del settore, Sql 92, Odbc&Jdbc Api, e offre il supporto per i linguaggi di programmazione C/C++, Php, Perl Python, Tcl/Tk e Embedded Sql.
Il pacchetto software comprende il Red Hat Database 7.1, Red Hat Linux 7.1 e dei Cd di documentazione su PostgreSql 7.1 e sul sistema operativo. La sottoscrizione annuale costa ben 2.700 Euro, ma comprende anche un vasto supporto via Web e telefono.