Premesse le indicazioni di carattere definitorio, il provvedimento contiene un elenco di nomi a dominio per i quali è vietata la registrazione, che comprende, tra l’altro, i nomi che identificano persone fisiche o giuridiche, i nomi d’arte, i nomi corrispondenti a insegne o marchi legittimamente registrati, i nomi di istituzioni o enti pubblici e, ancora, i nomi corrispondenti ad opere dell’ingegno protette a norma di legge o quelli che “sono tali da creare confusione o risultare ingannevoli”.
Naturalmente, il divieto non si applica nei confronti di chi è titolare del nome, del marchio, del diritto di utilizzazione economica dell’opera dell’ingegno, o di chi può disporne “con il consenso scritto di chi ne è titolare”.
L’illegittima registrazione di nomi a dominio costituisce un fatto illecito e comporta, a carico del titolare, “l’obbligo del risarcimento di ogni danno patrimoniale o non patrimoniale prodotto”, oltre alla cancellazione del dominio dall’apposito Registro – che dovrà venire istituito – e all’applicazione della sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 5 mila a 30 mila euro.
Il ddl stabilisce che “il titolare del dominio è l’unico responsabile dei contenuti dei siti consultabili attraverso lo stesso”. Tuttavia, i soggetti che svolgono i servizi di provider o di mantainer ed ogni altro servizio per consentire l’accesso a Internet “rispondono in solido con il titolare del dominio nel solo caso in cui sia derivata per fatto doloso o colposo loro imputabile l’impossibilità o la grave difficoltà di individuare o identificare il medesimo o lo spazio su cui il sito è collocato”.
È anche prevista la possibilità di trasferire il diritto di utilizzazione del nome a dominio. Il nome a dominio corrispondente a un nome di genere, però, può essere trasferito solo a condizione che abbia luogo “il contestuale trasferimento dell’attività ad esso connessa”.
Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, dovrà essere istituita la Commissione Nazionale per l’accesso a Internet e alle altre reti telematiche, alla quale sarà affidato, tra l’altro, il compito di definire le regole per la registrazione dei nomi a dominio, di garantire che l’utilizzo o la registrazione dei nomi stessi non determini posizioni dominanti o pratiche restrittive della libera concorrenza, nonché di attuare direttamente, o per il tramite di altri enti o istituzioni, “le iniziative necessarie per dare luogo alla più ampia diffusione dell’utenza di Internet o di altre reti telematiche”.
La Commissione Giustizia ha chiesto l’assegnazione del provvedimento in sede redigente, per accelerare l’iter, in modo che il testo possa essere approvato entro la fine della legislatura.